Donazione di midollo, l’esperienza dei donatori/riceventi

Carissimi studenti,

… Forse dovrei iniziare con carissimi colleghi! Perché anche se mi sono laureato da quasi un anno, ricordo come fosse ieri il giorno in cui mi sono immatricolato come voi ad ingegneria e nonostante il   tempo passi così in fretta, mi sento ancora un po’ studente!

Ho 25 anni e come ho detto, da un anno sono laureato e di recente ho cominciato il mio nuovo lavoro. Per questo vi scrivo, perché la notizia dell’assunzione è stata stupenda, ma non mi ha permesso di essere qui con Paola e con Admo oggi per condividere la mia esperienza e per dirvi quanto Admo è stata importante per me. All’età di 13 anni infatti, mi sono ammalato di leucemia ed è stato come se il mondo crollasse addosso a me e alla mia famiglia. Non é stato facile affrontare questa situazione… Ma qualcosa… O meglio QUALCUNO di concreto ha permesso che oggi io sia ancora qui, a raccontare che la vita ha vinto, e che grazie al Dono più grande che io abbia mai ricevuto,   io   ho   potuto   come   ciascuno   di   voi,   continuare   gli   studi   delle   scuole   superiori, intraprendere gli studi universitari normalmente e raggiungere la tappa importante della laurea!

Dopo chemioterapia e radioterapia il solo modo per guarire era ricevere il midollo osseo di un donatore. Dopo una lunga ricerca, è stato trovato un donatore tedesco che fosse compatibile con me e potesse regalarmi un po’ del suo midollo per sostituire completamente il mio ed iniziare finalmente a produrre cellule sane, non più malate. Quel donatore è la persona che mi ha salvato la vita, ma come dico sempre, la stessa riconoscenza che provo verso di lui, la provo allo stesso modo anche per tutti i potenziali donatori iscritti all’Admo, perché ciascuno di loro avrebbe potuto salvarmi, perché ciascuno di loro ha dato la propria disponibilità a rendersi il Dono più importante per chi ne avrà bisogno, come ne ho avuto bisogno io!

Questa è la mia esperienza, e spero che possa aiutarvi a conoscere l’importanza di questa realtà.

Vi auguro tanta fortuna per i vostri studi e per il futuro!

Un vostro ex collega

Da Il mattino di Padova del 18 dettembre 2016

«È stata un’esperienza eccezionale»

Pochi mesi fa Marco Canola, 37 anni, residente a Padova, ha avuto la possibilità di aiutare il proprio “gemello genetico” ammalato donandogli il midollo osseo. «Un po’ di paura l’ho provata, ma non ho mai avuto ripensamenti», spiega Marco, «Non è stata una procedura dolorosa. Non mi sono mai sentito solo, perché i medici sono stati sempre presenti e si sono costantemente preoccupati di me e del mio stato supportandomi e tranquillizzandomi. Per questo motivo ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini. È stata un’esperienza eccezionale, una di quelle che migliora la tua vita e la rende più profonda. Non sono a conoscenza di chi sia il ricevente, in quanto tutto avviene rispettando la privacy, so solo che potrebbe essere chiunque. Una persona in difficoltà che ha bisogno di te in quel momento. Mi auguro vivamente che possa star bene e possa tornare a vivere una vita normale come la mia, anche grazie a me». Marco è iscritto ad Admo dal 2001 e nel giugno scorso ha iniziato il suo percorso di preparazione alla donazione effettiva. (e.f.)

Intervista tratta da Filoverde, rivista della Croce Verde di Padova